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Come cambieranno le nostre scelte abitative dopo l’emergenza Covid-19?

Dopo l’emergenza Covid e il conseguente lockdown il concetto di casa è cambiato radicalmente. Durante il confinamento forzato le nostre case sono diventate i nostri uffici, le nostre palestre, le nostre scuole. La pandemia ci ha messo di fronte all’importanza di avere una casa flessibile e tecnologica, con degli spazi esterni e degli spazi comuni adeguati.

Il nuovo paradigma a cui ispirarsi potrebbe essere il Social Housing, un modello molto popolare nel nord Europa in cui ogni blocco di appartamenti condivide spazi comuni come ad esempio la lavanderia, la piscina, la palestra, aree verdi, spazi per studiare e giocare. La tendenza dal punto di vista dell’architettura sarà quindi quella di costruire delle isole abitative autosufficienti ed economicamente sostenibili.

Il lavoro e gli stili di vita sono diventati più fluidi, di conseguenza anche le nostre case dovranno essere degli ambienti versatili in cui domineranno pareti scorrevoli e mobili a scomparsa al fine di modulare le stanze in base alle proprie necessità.

Un altro trend significativo sarà quello della ricerca di metrature più ampie anche se è difficile pensare che questo elemento possa diventare una tendenza permanente: più metri quadrati infatti si traducono in più tasse, più costi in bolletta e più tempo dedicato alla manutenzione.

Infine l’attenzione maggiore ricadrà sulla scelta del contesto geografico in cui è inserita la casa, dando priorità alla vicinanza ad un centro sportivo o ad un parco anziché ai mezzi pubblici o all’ufficio e focalizzando l’attenzione ad un contesto naturalistico valido.

 

(fonte: idealista.it)