Riqualificazione energetica e rigenerazione urbana: così si mette in moto l’immobiliare.
Riqualificazione energetica, rigenerazione urbana, sostenibilità. Sono questi i grandi temi sui quali sempre di più si cerca di fare sistema. E, per quanto riguarda in particolare il patrimonio immobiliare residenziale esistente, la sfida è ambiziosa. Si tratta di un cambio di passo culturale. Ma ci si deve mettere in gioco. Queste le riflessioni emerse nel corso dell’Urban Thinkers Campus su rigenerazione urbana, green finance e misurazione dello sviluppo sostenibile, organizzato da Fiabci Italia, Fondazione Anci e Ifel.
Come indicato nel programma dell’evento, obiettivo dell’Urban Thinkers Campus, parte del World Urban Campaign di UN-Habitat, è stato quello di coinvolgere le istituzioni, le associazioni di categoria, gli operatori economici e finanziari interessati alla rigenerazione del patrimonio immobiliare in un confronto e in una condivisione di idee, conoscenze e soluzioni per lo sviluppo delle aree urbane in linea con i Sustainable Development Goals (SDGs) delle Nazioni Unite.
Come sottolineato: “Il concetto di ‘Sviluppo urbano sostenibile, inclusivo e resiliente’ è stato definito, a livello internazionale dall’Agenda di Sviluppo 2030, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel settembre 2015, al Goal n.11 che stabilisce i seguenti obiettivi chiave: abitazioni ad un prezzo equo per tutti; trasporto locale accessibile, sicuro e sostenibile; urbanizzazione inclusiva e sostenibile; attenzione all’inquinamento dell’aria e alla gestione dei rifiuti; verde urbano e spazi pubblici sicuri ed inclusivi”.
“Intervenire sugli immobili significa rigenerare, migliorare, le nostre città”
I temi della riqualificazione energetica, della rigenerazione urbana e della sostenibilità toccano da vicino il settore immobiliare. Intervenendo nel corso della tavola rotonda “Sustainable development goals (Sdgs) e la Real estate community”, Maurizio Pezzetta, vicepresidente vicario nazionale Fimaa, ha affermato che “la riqualificazione energetica, la rigenerazione urbana e la sostenibilità ci riguardano come cittadini e professionisti”. Sottolineando: “Noi abbiamo un patrimonio immobiliare vetusto. Il 65%-70% del nostro patrimonio immobiliare dovrebbe essere riqualificato. Il problema c’è e serve una soluzione. Intervenire sugli immobili significa rigenerare, migliorare, le nostre città. E’ qualcosa che non può più essere procrastinata”. Toccando il tema dei benefici fiscali volti proprio alla riqualificazione, Pezzetta ha evidenziato il fatto che essi “sono stati emanati con una visione un pochino più a lungo termine”, ma ha anche affermato che negli altri Paesi la programmazione ha una vision un po’ più lunga. L’importanza di fare sistema e di fare rete è fondamentale per poter ottenere le misure necessarie, sensibilizzare i cittadini, formare gli operatori. Bisogna cambiare ottica e cominciare a pensare che intervenire sulla propria casa e migliorarla vuol dire migliorare anche il bene comune, il luogo in cui si vive, l’ambiente.
“Abbiamo un prodotto che non risponde alle esigenze del mercato”
Nel corso della stessa tavola rotonda è intervenuto, tra gli altri, anche Filippo Delle Piane, vicepresidente Ance. Delle Piane ha affermato che i risultati sul fronte della rigenerazione urbana sono ancora troppo poveri. Come associazione dei costruttori, l’Ance affronta il tema soprattutto da un punto di vista della politica fiscale e della normazione e, ha affermato Delle Piane, “da un punto di vista del quadro normativo, che dovrebbe permettere di fare rigenerazione, siamo fermi”. Aggiungendo: “C’è tanto da fare. Concordiamo che l’esigenza, non solo dell’Italia, sia quella di rigenerare, poi però siamo ancora fermi per quanto riguarda la normativa che dovrebbe permettere di fare la rigenerazione”. Il vicepresidente Ance ha poi domandato: “Il problema è questa crisi che non finisce o il prodotto che mettiamo sul mercato?”. Delle Piane ha quindi affermato: “Abbiamo un prodotto che non risponde alle esigenze del mercato. Bisogna pensare a un prodotto che nel tempo cambia e va gestito. E bisogna pensare a un prodotto che va ad approcciarsi con le esigenze di un mondo completamente diverso da quello degli Anni ’50-’60-’70, quando le famiglie erano diverse, la gestione degli spazi era diversa, il concetto di proprietà era considerato in maniera diversa. Abbiamo un prodotto che risponde poco alle esigenze. La risposta è la rigenerazione, che deve essere su vaste aree e con grandi interventi di trasformazione. Ma in un Paese come il nostro serve un quadro regolativo che normi interventi puntuali, che devono far parte di percorsi di rigenerazione urbana”. Delle Piane ha quindi sottolineato che “oggi ci si trova di fronte a chi può mettere ingenti capitali sul mercato e che giudica sulla base del match rischio/rendimento, che ragiona sulla base di come è fatto il progetto, di quanto è fruibile, di come è programmata la manutenzione, di come è gestito tutto il percorso produttivo della realizzazione, di quanto è ingegnerizzato il cantiere, di quanto è industrializzato il processo. Di fronte a queste sfide, è importante interloquire con i grandi investitori”.
“Gli immobili che perdono valore sono quelli con una certa vetustà”
Intervenendo nella tavola rotonda “La sostenibilità nella finanza e nel credito”, Angelo Peppetti, dell’ufficio crediti Abi, ha posto l’accento sull’andamento delle compravendite, che stanno crescendo, e sull’andamento dei valori degli immobili, che invece rappresentano un fattore di preoccupazione. I dati relativi al nostro Paese, per quanto riguarda i valori, mostrano un trend molto più basso rispetto a quello generale. Il grande quesito dunque è: come riprendere il trend positivo delle quotazioni immobiliari? Peppetti ha affermato: “Gli immobili che perdono valore sono quelli con una certa vetustà”. La situazione è infatti diversa per gli immobili nuovi, che vanno meglio. Ma, ha sottolineato Peppetti: “Analizzando le caratteristiche del nostro patrimonio immobiliare, i nostri immobili sono vecchi. E’ necessario intervenire nella riqualificazione del patrimonio immobiliare e nella messa in sicurezza”. Peppetti ha quindi parlato del tavolo tecnico che è stato istituito proprio per individuare tutte le possibili soluzioni per valorizzare il patrimonio immobiliare residenziale.
articolo tratto da https://www.idealista.it/news/
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